La storia dei collegamenti tra il Piemonte e la costa rimanda ai primi abitanti celto-liguri ed in seguito all’epoca romana, quando i legionari di Ottaviano riuscirono a sconfiggere le ultime tribù libere, che abitavano i passi alpini e che troviamo elencate sul Trofeo di Augusto, innalzato nel 6 a.C., a La Turbie.
In sostanza per secoli, per raggiungere la pianura piemontese dal mare, bisognava superare tramite la via Marenca, di origine romana ed una rete di altre varianti, le Alpi Marittime attraverso impervi e pericolosi sentieri.
In epoca medioevale, uno dei passi principali usati era il colle di Tenda, infeudato ai nobili Lascaris (nome di origine bizantina) provenienti da Ventimiglia, che prosperavano grazie al pagamento di lauti pedaggi, in quanto controllavano una delle principali “Vie del sale”, definito l’oro bianco, elemento indispensabile alla vita e alla conservazione dei cibi, che veniva trasportato tramite vere e proprie carovane di mulattieri specializzati i quali disponevano di punti tappa, depositi e naturalmente erano soggetti al controllo di gabellieri o……in epoca più recente la leggenda dice che dalle acciughe salate di contrabbando ebbe origine (pare nell’astigiano) il tipico piatto Piemontese la “Bagna Cauda”.
Casa Savoia, che era fortemente interessata a realizzare uno sbocco al mare, grazie alla dedizione al “Conte rosso” ovvero Amedeo VII° di Savoia del 28 settembre 1388 delle “Nuove terre di Provenza”, di cui Nizza era la località più importante, divenendo “Contea” solo nel 1526, riuscirono a raggiungere il loro obiettivo, che completeranno nel 1574, con la travagliata acquisizione della Contea di Tenda, da parte di Emanuele Filiberto I°.
L’aumento del traffico mercantile, con l’esigenza di disporre di un percorso più agevole, convinse il duca Carlo Emanuele I° nel 1591 a programmare ingenti lavori per creare una strada “carrozzabile” che, sia per cause economiche, che per la complessità dei lavori, venne terminata da Vittorio Amedeo III° solo nel 1782.
Lo sviluppo di una rete ferroviaria in Piemonte, spinse Camillo Benso conte di Cavour a richiedere nel 1853 al parlamento subalpino un finanziamento (non votato) per collegare Torino con Nizza, ma solo nel 1855 il treno raggiunse Cuneo, mentre nel 1860 avveniva la cessione della Contea di Nizza alla Francia, fatto che contribuì molto a rallentare il proseguimento dell’opera, anche perché in Valle Roja Briga e Tenda erano rimaste italiane mentre Fontan, Saorge, Breil, Sospel divennero francesi.
Infine nel 1891 la ferrovia arrivò a Limone Piemonte e nel 1900, a seguito della costruzione di un tunnel ferroviario, opera importante per l’epoca, raggiunse la località di Vievola.
A questo punto, nel 1904 venne firmata una convenzione con la Francia, per cui vennero ripresi i lavori, che nel 1913 raggiunsero Tenda e nel 1915 Briga e San Dalmazzo di Tenda (posto di frontiera), sul lato di Ventimiglia nel 1914 venne collegata Airole. Causa la prima guerra mondiale i lavori procedettero a rilento, fino all’inaugurazione dell’intera linea, avvenuta il 30 Ottobre 1928. A Breil sur Roja era prevista una biforcazione che portava a Ventimiglia o a Nizza via Sospel.
L’opera di alto livello ingegneristico, dovendo superare dal livello del mare in circa 50 Km. in linea d’aria, attraversando un territorio montuoso, un dislivello di circa 1000 metri, ha richiesto ben 33 gallerie di cui 4 “elicoidali”, 27 ponti/viadotti (tra cui il famoso Scarassui che appare in molte foto, il quale attraversa l’intera vallata), comprendendo 6 stazioni sulla tratta Cuneo-Limone, 6 in Francia, 4 in Liguria oltre a quelle sulla linea Breil-Nizza.
Per quanto riguarda l’appellativo “Meraviglie”, oltre agli splendidi paesaggi, che si possono ammirare durante il percorso, oggetto di numerose pubblicazioni, esiste una vasta zona ai piedi del monte Bego, dove fin dal neolitico gli abitanti dei luoghi, ricoprivano intere pareti di graffiti rupestri, di cui alcune riproduzioni risultano esposte nell’interessante museo di Tenda… questa è solo una delle MERAVIGLIE che meritano assolutamente una visita.
La linea nel progetto originario era elettrificata ed oltre al traffico locale vi erano collegamenti a lunga distanza come il Nizza-Cuneo-Berna-Basilea, il Nizza-Cuneo-Berlino e persino una littorina Sanremo-Sestriere, tutte queste linee che passavano per Torino, vennero sospese a causa della guerra e mai più ripristinate, salvo qualche corsa straordinaria.
Le truppe tedesche nel corso della loro ritirata fecero saltare numerosi ponti e gallerie, mentre il tunnel si salvò miracolosamente non essendo esplose le cariche. Dal mese di Aprile del 1945, passiamo al 6 Ottobre del 1979 essendo occorsi ben 34 anni per riaprire la linea, non elettrificata.
Nonostante la buona volontà di farla esistere la situazione è andata via via peggiorando, pochi treni, limitazioni di velocità, alcuni cambi da Torino a Fossano - Cuneo, più alcune saltuarie chiusure, l’ultima delle quali assai lunga.
Dulcis in fundo, l’uragano Alex che ha devastato la Valle Roja e zone limitrofe, ha finito di sconvolgere massicciamente le comunicazioni stradali e in parte anche quelle ferroviarie. Briga e Tenda sono restate lungo tempo isolate dal punto di vista stradale (per ristabilire il collegamento con Limone Piemonte occorreranno anni di lavoro) ed hanno mantenuto il contatto con il Piemonte solo tramite la ferrovia.
Questo ha convinto il presidente Macron a dichiararla indispensabile ed a stanziare dei fondi importanti per il ripristino delle comunicazioni tra Nizza e Tenda, riattando la tratta ferroviaria Breil-Saint Dalmas de Tende, sinistrata in più punti, che dovrebbe essere riaperta a maggio, mentre per quanto riguarda il collegamento con Ventimiglia, rimane un’interruzione tra Breil e il confine italiano di Olivetta San Michele.
Molti sono i comitati che sono nati per informare l'opinione pubblica dell'importanza di organizzare un nuovo progetto per la linea ferroviaria.
Sulle orme di un precedente comitato spontaneo, sorto per raccogliere voti per il censimento del FAI, è nato a fine gennaio 2021 il Comitato Train d’union allo scopo di portare avanti delle iniziative concrete che permettano il rilancio di questa linea, tramite la valorizzazione di un corridoio che dalla Riviera Italo-francese, passando da Torino, tramite la linea (da riattare) Santhia-Arona. raggiunga la Svizzera (vedi treno verde Domodossola -Brig-Berna) e la Germania, come avveniva negli anni 30, in modo da intercettare forti flussi turistici, favorendo in conseguenza lo svilupparsi di nuove opportunità, che stante la crisi endemica, sarebbero essenziali per l’economia dei territori attraversati. Anche una collaborazione col Principato di Monaco ed un collegamento col porto di Savona (scalo merci e crociere) potrebbe contribuire a vitalizzare il corridoio ipotizzato.
Il recente censimento del FAI i luoghi del cuore” nel quale la Ferrovia delle Meraviglie, ha conquistato il primo premio raccogliendo più di 75500 votanti, ha spronato i vari comitati liguri e Piemontesi a portare avanti questa idea, sensibilizzando l’opinione pubblica con numerosi articoli di giornale, pagine sui social, seguiti da tele incontri, allo scopo di stimolare i politici preposti, al giusto impegno,
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