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LA CENA ECUMENICA DEL 16 OTTOBRE ALL'ACCADEMIA DELLA CUCINA ITALIANA DELEGAZIONE DEL PRINCIPATO DI MONACO HA PROPOSTO IL BOLLITO DI BUE DELLO CHEF CLAUDIO FARINA DEL RISTORANTE LA NICCHIA DI CAVOUR

Aggiornamento: 5 giorni fa


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Il calendario dell' Accademia della Cucina Italiana per il terzo giovedì del mese di Ottobre prevede la Cena Ecumenica, che vede tutti gli accademici del mondo riuniti alla stessa mensa virtuale per degustare un menù basato sul tema scelto quest'anno dal Centro Studi Franco Marenghi e approvato dal Consiglio di Presidenza: "Gli Arrosti, Gli Umidi, i Bolliti nella cucina tradizionale regionale". In Piemonte, come in gran parte dell’Italia del Nord, la cucina tradizionale ha un forte legame con la carne e con le tecniche di cottura lente e pazienti, pensate per esaltare tagli bovini anche meno nobili ma ricchi di gusto. Tre grandi famiglie di preparazioni — arrosti, umidi e bolliti — rappresentano i cardini della cucina piemontese legata alla carne. Per il bollito la bollitura é lenta e prolungata in acqua o brodo aromatizzato con verdure (cipolla, sedano, carota) e spezie. La valorizzazione di vari tagli bovini, dal più pregiato al più povero, serviti insieme e accompagnati da salse. Gran bollito misto piemontese: vero e proprio rito gastronomico.

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Per la Cena Ecumenica del 16 ottobre 2025 al ristorante Nautico di Montecarlo lo chef Claudio Farina ha proposto un aperitivo di benvenuto con salame di bue affumicato, salciccia di bue, insalata di nervetti e albera accompagnati da un buon Doux d'Henry brut rosè metodo classico della cantina DELLERBA di Pinerolo (To) ,

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Dopo l'aperitivo ecco un assaggio dei famosi 7 tagli di carne:  il muscolo, punta di petto, la scaramella e dei 7 “ornamenti”: cotechino,testina di vitello, lingua, coda, gallina bianca , mustardella delle valli valdesi  serviti con le salse tipiche: il bagnetto verde (prezzemolo, aglio, acciughe, pane),bagnetto rosso (pomodoro, peperoncino, aceto), mostarda d’uva o di frutta, cugnà (mosto cotto con frutta secca e spezie) la salsa di rafano, di senape e la salsa di avie ( miele e noci) accompagnati sempre da verdure: patate, cipolle e cavolfiore. Abbinamento al vino: una buona Barbera sempre del Pinerolese.

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A seguire un caldo brodo di bue con polpette di fegato accompagnato da un'ottima Freisa Ferma. Non poteva mancare un assaggio di formaggi delle valli Piemontesi.

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Come dolce una torta di mele con crema inglese di Genepy. Una Malvasia Moscata Passita ha accompagnato quest' ultimo piatto.

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Nel cuore storico di Cavour, borgo piemontese incastonato tra la pianura e le prime valli del Pinerolese, sorge ‘La Nicchia’, un ristorante che negli anni è diventato un punto di riferimento per chi ama la cucina autentica, raffinata e profondamente legata al territorio. Alla guida della cucina c’è lo chef Claudio Farina, figura chiave fin dagli esordi del locale. La storia di Claudio Farina si intreccia con quella de ‘La Nicchia’ sin dall’inizio. Era ancora un giovane studente della scuola alberghiera quando affiancò Giulia Porta e Franco Turaglio nell’apertura del ristorante nel 2002. Da allora, la sua crescita professionale è stata costante, fondata su studio, curiosità e rispetto per la tradizione. La filosofia di Farina si basa su un profondo legame con le radici piemontesi. Le sue ricette esaltano i prodotti locali – dalle carni di razza piemontese ai formaggi d’alpeggio, dalle farine artigianali agli ortaggi di stagione – trasformandoli in piatti che parlano di equilibrio e autenticità. La tecnica è precisa, ma mai fine a se stessa: serve a valorizzare la materia prima e a costruire sapori armonici. La cucina de ‘La Nicchia’ è una sintesi tra memoria e innovazione. I grandi classici piemontesi convivono con piatti più moderni, leggeri e cromaticamente curati. Nei menù stagionali non mancano contaminazioni e suggestioni mediterranee, frutto di una continua ricerca di equilibrio tra comfort e sorpresa. Ogni proposta è pensata per accompagnare una carta dei vini che rappresenta un’altra grande passione del locale.

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L'occasione della cena ecumenica ha visto l'ordinazione di un nuovo accademico della cucina italiana, delegazione del Principato di Monaco: la signora Francesca Franco vice presidente del COMITES di Monaco qui nella foto con il delegato Luciano Garzelli

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