ALL' HOTEL POSTA DI PONTE ARCHE (TN) LA CUCINA É AFFIDATA ALLO CHEF GILBERTO BENINI ED ALLA SUA BRIGATA - UN ESEMPIO DI VALORIZZAZIONE DELLA TRADIZIONE GASTRONOMICA
- ROMEO FERRERO

- 2 set
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 3 set

La località è meglio conosciuta come Terme di Comano (TN) dove da sempre con l'acqua che sgorga dalla fonte si curano le malattie della pelle. Una località che consigliamo a tutti per un soggiorno curativo ma anche di relax e di lunghe camminate nel parco che costeggia il fiume Sarca ben protetto nelle sue sponde. Le gite nei Comuni vicini, una gita al lago di Molveno ed al lago Idro, salto a Riva del Garda. Tantissimi sono gli hotel che offrono ospitalità, tanti sono anche gli appartamenti in affitto temporaneo e i B&B per le famiglie. Noi siamo scesi all' Hotel Posta e lo consigliamo a tutti per la grande professionalità con la quale vengono accolti i turisti e chi ha necessità delle cure termali. L'aspetto che più ci ha colpito è stata la cucina dell'hotel. Lo chef Gilberto Benini e la sua Brigata. La cucina di Gilberto Benini è l'esempio più innovativo della "scienza della valorizzazione della tradizione gastronomica”.

La "scienza della valorizzazione della tradizione gastronomica”. non è una disciplina unica e codificata, ma un concetto che si colloca tra più ambiti di studio e di pratica. Si può definire come l’insieme delle conoscenze e delle metodologie che mirano a studiare, preservare, interpretare e innovare le tradizioni culinarie di un territorio, con l’obiettivo di renderle vive e attuali, senza snaturarle. I principali aspetti che rientrano in questa “scienza”:

Ricerca storica e antropologica
Studio delle origini dei piatti, delle tecniche, degli ingredienti.
Analisi dei significati culturali e simbolici legati al cibo.
Tutela e salvaguardia
Documentazione delle ricette tradizionali.
Riconoscimento con marchi di qualità (DOP, IGP, PAT in Italia).
Trasmissione alle nuove generazioni.
Nutrizione e salute
Analisi scientifica del valore nutrizionale dei cibi tradizionali.
Adattamento delle ricette alle esigenze contemporanee (meno sale, meno grassi, alternative per intolleranze).
Innovazione gastronomica
Tecniche moderne (es. cucina molecolare, cotture innovative) applicate a piatti storici.
Reinterpretazioni creative che mantengono l’identità del piatto.
Economia e turismo
Valorizzazione delle tradizioni come risorsa economica e di marketing territoriale.
Creazione di percorsi enogastronomici e didattici.
Sostenibilità
Recupero di ingredienti locali e stagionali.
Riduzione degli sprechi, come spesso già avveniva nelle cucine tradizionali.

In pratica, è un approccio multidisciplinare che unisce scienze umane, scienze della nutrizione, tecnologia alimentare ed economia per trasformare la tradizione gastronomica in un patrimonio vivo, utile e sostenibile. Un perfetto esempio sono gli spaghetti aglio, olio e peperoncino, dello chef Gilberto Benini: un piatto povero, rapidissimo e geniale della tradizione italiana, ottimo per mostrare cosa significhi “valorizzazione scientifica della tradizione gastronomica”.

1. Origine e tradizione
È un piatto della cucina povera napoletana, diffuso in tutto il Centro-Sud.
Nasce come soluzione veloce, economica e nutriente: pasta, aglio, olio extravergine e peperoncino, tutti ingredienti reperibili e a lunga conservazione.
2. Analisi nutrizionale
Energia: circa 500–600 kcal a porzione.
Carboidrati: pasta come fonte principale.
Grassi buoni: olio extravergine d’oliva ricco di acidi grassi monoinsaturi e polifenoli.
Sostanze benefiche: allicina dell’aglio (antibatterica, vasodilatatrice), capsaicina del peperoncino (stimola metabolismo, azione antiossidante).
3. Tecniche di valorizzazione
Controllo della cottura: pasta al dente: indice glicemico più basso.
Tecnologia alimentare: uso di oli evo monovarietali diversi per ottenere profili aromatici unici.
Presentazione moderna: emulsione dell’olio con acqua di cottura per ottenere una salsa vellutata.
4. Innovazione senza snaturare
Varianti gourmet: aggiunta di pangrattato tostato (richiamo alla cucina povera), agrumi (note fresche), o pasta integrale per più fibre.
Versione “light”: riduzione della quantità di olio, senza perdere cremosità grazie all’acqua di cottura.
Applicazioni scientifiche: analisi sensoriale per bilanciare piccantezza, dolcezza dell’aglio e acidità eventuale.
5. Valore culturale ed economico
È un piatto che rappresenta la mediterraneità: semplicità, convivialità, ingredienti locali.
Diventa risorsa per il turismo gastronomico (molti ristoranti lo propongono come “signature dish”).
È un “biglietto da visita” dell’Italia nel mondo, facilmente replicabile ma profondamente legato al territorio e ai prodotti tipici (olio evo, peperoncini autoctoni, aglio di varietà locali come quello di Voghiera o Nubia).
Quindi la “scienza della valorizzazione” applicata a questo piatto significa unire ricerca storica, analisi nutrizionale, innovazione tecnica e promozione culturale per trasformare una ricetta semplice in un patrimonio condiviso e contemporaneo. “Chapeau chef Benini”





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