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DANTE: UN ALTRO REGALO DI PUPI AVATI, A MONACO IL 3 FEBBRAIO 2023 AL THÉÂTRE DES VARIETÉS ORE 20,00

Aggiornamento: 25 gen 2023

Un nuovo evento organizzato dalla "Dante Alighieri" AL THÉÂTRE DES VARIETÉS il 3 febbraio 2023 ore 20,00. Sotto l'alto patrocinio dell'Ambasciata Italiana nel Principato di Monaco, la proiezione del film "DANTE" di PUPI AVATI con la presenza del regista e del critico Lino Damiani.

Pupi Avati rappresenta uno dei più importanti registi del cinema italiano. Il suo stile intimo e minimalista è il marchio di fabbrica della sua produzione. Nel 1983 con « UNA GITA SCOLASTICA » vince IL Nastro d’argento come miglior regia e migliore sceneggiatura originale. Nel 1989 con « Storie di ragazzi e di ragazze » vince il David di Donatello per la scenografia e il Nastro d’Argento per la regia.

La novità del film è nella proposta totalmente inedita di volerci regalare un Dante uomo, togliendogli di dosso il mito per riconsegnarlo alla vita, che tiene conto della sua vicenda umana. Nel far procedere il suo racconto, Avati adotta una scelta che procede su due diversi piani narrativi temporali: da una parte racconta Dante attraverso la sua giovinezza, ricercandone tutte le sue debolezze e fragilità; dall’altra indaga l’uomo adulto, attraverso il racconto del viaggio che Boccaccio compie per incontrare la figlia monaca di Dante a cui deve consegnare dieci fiorini d’oro a parzialissimo riscatto dell’esilio fiorentino patito dal padre. Durante il viaggio, Boccaccio incontra alcuni personaggi che hanno conosciuto il Sommo Poeta, ripercorrendo così in una serie di flashback la vita di Dante da quando, bambino, aveva perso la madre, fino all’incontro con Beatrice e alla sua prematura scomparsa, l’amicizia con Guido Cavalcanti, l’impegno politico e l’esilio. Infine, l’incontro con Suor Beatrice, alla quale Boccaccio confessa di considerare Dante come un padre. In un viaggio tra il presente narrativo e il passato del Sommo Poeta, Pupi Avati conduce lo spettatore attraverso borghi, castelli e chiesette dell’Italia centrale in un intreccio tra il giovane Dante e Boccaccio che si svolge con un intensissimo ritmo emotivo, sostenuto dalle bellissime immagini di vita medievale, ricostruita nella sua verità, nella sua durezza e purezza, con una precisa descrizione di luoghi, di situazioni, di usanze.

Un Dante e un Boccaccio lontani da ogni carattere eroico, retorico, ma fissati da Pupi Avati nella loro dimessa umanità, entro cui si cela la tensione verso quel ‘di più’ promesso dalla poesia e che dà loro il senso della vita e di quanto il dolore promuova l’essere umano a una più alta conoscenza.




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