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LA TRADIZIONE GASTRONOMICA DELLE VALLI DEL NATISONE E DEL TORRE: ALLA SCOPERTA DELLA "ZUCCA MALON" - A CHEESE 2025 PRODUTTORI E ARTEFICI DELLA RIVISITAZIONE DELLA CUCINA CONTADINA SUL CONFINE SLOVENO


Zucca Malon foto Fulvio E.Bullo
Zucca Malon foto Fulvio E.Bullo

Nascoste tra colline, boschi e piccoli borghi del Friuli-Venezia Giulia, le Valli del Natisone e le Valli del Torre custodiscono un patrimonio gastronomico unico: una cucina contadina, di confine, che fonde influenze friulane, slovene e alpine. Qui la tavola è fatta di prodotti semplici, genuini e stagionali: polenta, patate, formaggi, carne di maiale, erbe spontanee, funghi e castagne. Negli ultimi anni si sta riscoprendo anche un ortaggio che era quasi scomparso: la zucca Malon, oggi Presidio Slow Food, simbolo di questa rinascita gastronomica. La cucina delle Valli del Natisone e del Torre racconta una storia di resilienza e creatività. Per secoli, le famiglie locali hanno saputo trarre il massimo dalle risorse disponibili, elaborando piatti semplici ma ricchi di sapore e sostanza. Tra i piatti simbolo troviamo: la Gubana, dolce lievitato ripieno di frutta secca e spezie; gli Strucchi, fagottini dolci o fritti; le minestre contadine come la Bizna (brovada e patate) o la Briza; il Štakanje, un purè di patate e verdure arricchito con lardo; le polente ricche (Očikana) o le zuppe dense che scaldano le giornate invernali.

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Nei boschi, in autunno, si raccolgono funghi e castagne; nei piccoli caseifici aziendali si producono formaggi vaccini e caprini; nei campi, fino a pochi anni fa, si coltivava il malon, destinato più agli animali che alle cucine domestiche.

Il malon è una zucca a pasta bianca dalla forma cilindrica e dalla buccia inizialmente verde-biancastra, che vira al giallo intenso con la maturazione. Può raggiungere dimensioni importanti, fino a mezzo metro di lunghezza e 30-40 cm di diametro.

Tradizionalmente, veniva coltivato nelle Valli del Natisone e del Torre come alimento per gli animali, ma nelle case contadine non mancavano ricette “povere” che la utilizzavano per preparare minestre e contorni. Nel 2024 la zucca Malon è diventata Presidio Slow Food, un riconoscimento che punta a valorizzare questo ortaggio come prodotto gastronomico d’eccellenza.

Oggi il malon sta tornando sulle tavole, sia in versione tradizionale che in piatti creativi. La Briza (Župa Malonova) Una zuppa calda e nutriente. Si prepara grattugiando il malon e cuocendolo nella batuda (latte acidificato), insieme a patate e fagioli. Si arricchisce con uno strutto e farina di mais abbrustolita, che regalano profumo tostato e consistenza. Il risultato è un piatto dal sapore delicato e leggermente acidulo, perfetto per le giornate fredde. Malon stufato come contorno. Si sbuccia il malon, lo si taglia a cubetti e lo si stufa lentamente con aglio, alloro e un po’ di burro o strutto. È un contorno ideale per carni, polenta o formaggi. Štakanje di malon e patate Variante della ricetta tradizionale: patate e malon pestati insieme, conditi con pancetta rosolata o lardo fuso. Un piatto povero ma ricco di gusto. Il Malon oggi: tra tradizione e innovazione. Oltre alle ricette storiche, la zucca Malon può essere usata anche in preparazioni moderne: Risotto al Malon, con mantecatura di formaggi locali; Frittata al Malon, semplice e profumata di erbe spontanee; Composta dolce di Malon e mele, per accompagnare formaggi freschi o stagionati. Questa versatilità la rende un ingrediente perfetto per una cucina che unisce memoria e creatività.

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Un patrimonio da scoprire Le Valli del Natisone e del Torre non offrono solo natura incontaminata e borghi autentici, ma anche un viaggio gastronomico sorprendente. La riscoperta del malon ne è un esempio: da alimento “povero” a prodotto d’eccellenza, testimonia la capacità di questo territorio di valorizzare le proprie radici e trasformarle in futuro. Per la tradizione, da segnalare la festa annuale delle castagne, il Burnjak, che si tiene la terza domenica di ottobre a Tribil di Sopra, una frazione del Comune di Stregna, partecipata da diversi produttori locali.

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Chi visita queste valli può trovare agriturismi e trattorie che propongono piatti a base di Malon e altre specialità locali, vivendo un’esperienza autentica e stagionale. Consiglio pratico: il periodo migliore per trovare il Malon fresco è tra fine estate e inizio autunno. Non ci sono ancora delle sagre dedicate al Malon ed ai prodotti Slow Food della valle ma alcuni piatti trasformati del Malon si possono degustare nei ristoranti che aderiscono ad Invito a pranzo.

 
 
 

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